Le Ali Morali | L’Italia non cambierà, se non vogliamo che cambi
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21 Dic L’Italia non cambierà, se non vogliamo che cambi

Se non ci convinciamo di essere attori, non spettatori.
Queste le parole di incoraggiamento usate da Beppe Severgnini nell’editoriale del Corriere della Sera* che riportiamo con piacere incoraggiando tutti a condividere perché le buone notizie rialzano il morale e raddrizzano la schiena.

Se lo faremo, la ricompensa sarà rapida e robusta. Non è una leggenda auto-consolatoria: abbiamo davvero le risorse caratteriali per tirarci fuori da questa trincea, e batterci in un mondo difficile. La nostra capacità di invenzione e di reazione è indiscutibile. La nostra facilità di intuizione e adattamento è dimostrata quotidianamente da centinaia di migliaia di connazionali sparsi per il mondo. Perfino il reticolo sociale e familiare che ben conosciamo può aiutarci a costruire il futuro, dopo averci complicato il presente. Vorrei che presto, all’estero, scrivessero di noi: When the going gets tough, the Italians get going. Quando il gioco si fa duro, gli italiani cominciano a giocare.

Tutto questo però non serve — anzi, diventa un alibi — senza un nuovo patto nazionale. L’esistenza che abbiamo conosciuto negli ultimi trent’anni, se non cambiamo, non possiamo più permettercela. Se vogliamo l’istruzione, la sanità, le pensioni e la qualità di vita cui siamo abituati, dobbiamo lavorare meglio, lavorare più a lungo e smettere di ingannarci a vicenda.

Diciamolo: 235 miliardi di evasione annuale—otto volte la manovra appena votata—è una somma sconvolgente. Per coloro che non intendono sconvolgersi, aggiungiamo: insostenibile.

* “La trappola del pessimismo – Più fiducia nelle nostre risorse” Corriere della Sera 20.12.2011